Paolo Trippini e il mestiere più bello del mondo.

Inviato da Redazione il Mer, 31/01/2018 - 14:00
Paolo Trippini

Il destino dello chef Paolo Trippini sembra iniziare a compiersi nel 1963, quando lui non era ancora nato e il nonno Giuseppe apre il primo ristorante di famiglia, “Da Peppe se pappa”, famoso negli anni per la carne alla griglia e la pasta fatta in casa.

Paolo nasce a Civitella del Lago qualche anno dopo, nel 1979 e dunque respira fin da subito le atmosfere e le dinamiche di una vita in cucina tra fornelli e menu. Nel 1997 concludi gli studi alberghieri e inizia la sua gavetta in Italia e all’estero. Dopo Vissani a Baschi e Gaetano Trovato a Colle Val D’Elsa, giunge a Berlino con Enrico Bartolini per poi tornare in Italia, presso il ristorante Povero Diavolo fino al 2005. L’anno successivo compie il grande passo e prende in gestione il ristorante della sua famiglia: pur rispettandone profondamente le origini, Paolo ha lavorato per trasformarlo in un locale innovativo e originale. Inoltre, sempre dal 2006 inizia anche un fitto calendario di docenze in giro per la penisola.

Dal 2014 viene ammesso nell’associazione Jeunes Restaurateurs d'Italia e attualmente si divide tra i fornelli del ristorante di Civitella del Lago, dove l'esperienza culinaria resta legata alla tradizione, la gestione del ristorante "La Badia" ad Orvieto, dove interpreta una cucina ricercata e di tendenza.

Il suo punto di forza, che porterà anche dentro Food Bunker con le sue prossime docenze, è proprio questo: invertire la rotta, impreziosendo ciò che è legato alla tradizione del territorio con guizzi culinari inediti. E’ tutta sua, difatti, l’idea di portare nella sua cucina di Orvieto i sapori del mare mare, per una proposta gastronomica preziosa e delicata, ma sempre perfettamente armonizzata con il contesto e i sapori umbri.

Cosa realizzerà invece nelle nostre cucine della Tuscia? In attesa di scoprirlo ha risposto per noi ad alcune domande! 

 

Descriviti in tre aggettivi che ti caratterizzano.

Sono intraprendente, impulsivo, sempre con il sorriso.

Quanto è stata importante la formazione nel tuo percorso professionale?

La formazione è alla base di tutto: un percorso fondamentale per poter crescere nel proprio lavoro e nella propria professionalità.

 

Trippini_lavoro

 

Chi è stato il tuo primo maestro?

E’ stato mio padre Adolfo trippini che nel tempo ha saputo trasmettermi amore e passione per la cucina.

Oggi chi è il tuo punto di riferimento, in Italia o all’Estero?

Restando nel nostro paese, senz’altro la cucina di Riccardo Agostini e l’intraprendenza di Enrico Bartolini.

Il piatto che avresti voluto creare tu?

Il piccione in salmì.

L’ingrediente più importante in cucina.

L’olio di extravergine di oliva.

 

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Com’è la cucina del futuro secondo te?

E’ una cucina che continua a nascere dai prodotti della propria terra.

Tre qualità indispensabili cucinare con il sorriso e avere successo

Professionalità, rispetto ma anche un po’ di follia.

 

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